La ragione per cui è tanto facile suscitare avversione per i «parassiti dei sussidi» sta nel fatto che, nella fantasia dei reazionari, queste persone sono riuscite a sfuggire alla sofferenza cui chi di noi ha un lavoro è invece costretto a sottomettersi.
È una fantasia rivelatrice: l’odio nei confronti di chi richiede un sussidio rivela in realtà quanto la gente odi il proprio lavoro.
Gli altri devono soffrire come soffro io: è lo slogan della solidarietà negativa, incapace di immaginare una via d’uscita all’immiserimento del lavoro.
(Il nostro desiderio è senza nome – Mark Fisher)